Informazioni personali

La mia foto
Spezzano, Modena, Italy
Inguaribilmente energetica, e contagiosa.

25 luglio, 2007

FOIE GRAS D'OIE

 
Dedicato alle nuove storie d'amore, che nascono e scombinano tutti gli equilibri preordinati.
Le storie che aprono infinite strade, e arrivano le vertigini per le emozioni ancora da provare; per la gioia di scoprire una persona nuova come un continente da esplorare.
L'aria entra dalle due portiere aperte, mentre fumiamo l'ultima sigaretta della giornata.
Sopra di noi il cielo è appena stato lucidato da un vento inaspettato e dolce.
Tanti sono i fili che partono dalle nostre vite, e questo intreccio rischia di diventare tanto esteso da perdere di vista le cose contemporaneamente. Ma ciò che conta rimane. Ciò che pesa poco viene trasportato via come le foglie degli alberi cadute troppo presto per l'eccesso di caldo.
Il patè di fegato d'oca: la mia signora, in Francia, lo metteva nel panino, tutti i giorni per la mia merenda a scuola. Era strano, perché avevi una cosa proletaria come un panino, riempita da una cosa così nobile come il fegato d'oca. Una prelibatezza per palati fini. Talmente fini, che il mio palato faceva fatica a familiarizzare.
Risentirlo l'altro giorno mi ha fatto sorridere.
E la senape Maille dentro l'insalata! I francesi fanno fatica ad apprezzare le cose semplici. Il sapore più immediato del mondo deve essere sommerso da una salsa, da una stranezza, da una prelibatezza.
Eppure la vita è semplice.
Mangiare solo ciò che ci piace.

17 luglio, 2007

CREME DA MANGIARE




L'ingresso alla Bottega Verde.. per me, il paradiso in terra.

Apro tutti i flaconi (i tester! Son lì apposta!!!) per annusare quelle fragranze divine.

E le commesse mi guardano con grande disperazione: ma la loro vendetta arriva tosto..

Vado al bancone infilando buoni sconto e promozioni come un'acrobata, non mi faccio tentare dal loro sguardo languido: "Avrebbe un altro prodotto col 40% di sconto"..

E arriva la mazzata: mi infilano nella borsina i campioncini gratuiti!

E ciò sarebbe fonte di ulteriore delizia, non foss'altro che ultimamente, nell'ordine, mi sono arrivati:



1. Doposole rassodante anticellulite con olio di jojoba e caffeina (grr!).

2. Trattamento antirughe al dulcemino con derivati da lievito di birra e mandorla ed estratto da leguminose (grrrrrr!).

3. Crema seno con kigelia africana rassodante (GRRRRRRRRR!!!!).



E che caz...pitina!

Stando alla valutazione delle commesse della Bottega Verde io dovrei essere una specie di carampana buona solo per la rottamazione..

16 luglio, 2007

CAFFE' FREDDO SHAKERATO

 
Oggi cambio mestiere. Almeno per un pomeriggio.
Dietro un bancone, a fare la barista. Mi infilo il grembiule e mi sento già diversa.
Assumo movenze precise e misurate. Chiacchiero amabilmente del tempo che fa, cosa che non mi sognerei mai di fare, fuori da un bancone. Il vassoio su una mano, con fare elegante (nonostante il dito anulare insaccato, regalino di un allenamento di una settimana fa), volteggiamento tra le sedie e i tavoli. Scambio di battute da manuale su quant'è bona la barista! Beh, un po' di autostima non guasta, ma gli apprezzamenti arrivano dagli ottantenni.. Ci si accontenta.
E il caffè shakerato, questo sconosciuto.
5 cubetti di ghiaccio nello shaker. Chiedere al cliente quanto zucchero (se vuole dello zucchero). Caffè luuuuungo lungo, da arrivare quasi all'orlo della tazzina (roba che caldo un caffè così non lo berresti mai). Rovesciare la tazzina dentro lo shaker, chiudere in fretta, che se no il caffè squacqyera subito il ghiaccio. Pollice sinistro sotto lo shaker, e le altre dita a ventaglio, sopra. Medio destro sul tappo dello shaker, e le altre intorno, ad artiglio. Scuotere con morbidezza usando molto i polsi. Togliere il primo tappo, e versare nella coppetta. Aprire un po' il secondo tappo, e far scivolare la schiuma, questo molto lentamente. Che il cliente è lì che sta guardando, con la bavetta perché fa caldo, e quel caffè freddo è addirittura bramato..
Fatto!
Lavare lo shaker, e asciugare con cura ogni pezzo.
Perché un altro movimento apprezzatissimo della barista è proprio quello di strofinaccio. Posizione da ascolto, poco impegnativa. Il/La barista che asciuga, ascolta bene. Ed è lì anche per quello, fondamentalmente.

09 luglio, 2007

UNA BIRRA UN PANINO E POI...


Una birra ghiacciata bevuta sotto un tendone, al parco. Con al tavolo un Amleto da camera (e la Principessa: "Ma cos'è, un porno?") siciliano ma con l'accento perfettamente truccato. La Sonja ha i lunghi capelli ondeggianti, come non glieli vedo mai durante gli allenamenti. E una grande ginocchiera che fa un po' donna bionica.
Abbiamo appena finito di girare il nostro primo video musicale, con gli Ex Presidenti. Dev'essere la prima volta che una batteria solca il glorioso campo da rugby di Formigine. Ciamma ha ancora gli occhi bistrati per il trucco del tributo ai Green Day. Totonno ha la maglia strappata, e ride di gusto alzando le bacchette al cielo per incrociare la traiettoria del pallone.
Fa un caldo primordiale, e dal lato del campo, la piccola Alissa fa le bolle di sapone e sgrida le api che le si avvicinano. Ancora un segno sul corpo: è sotto il gomito. Una lunga strisciata rossa, con escoriazioni rossastre. Il mio corpo sta diventando un libro, che racconta la storia di questi giorni. Antenna Uno Rock Station ha chiuso le sue porte per sempre. Ora gira solo la nastroteca, finta come la musica dei supermercati. E il cuore che le persone hanno messo in quel sogno è ormai un ricordo lontanissimo. Mi era venuto in mente, di andare in radio. Per salutare le mura. Poi mi sono detta: ma sei impazzita? Sono le persone, che contano. E come un segnale divino, ieri sera ho chiesto a Luca di darmi uno dei due auricolari per sentire la canzone che stava ascoltando. Ziggy played guitar... E giù a cantare come dei matti, davanti allo sguardo allibito dei fighini che stavano lasciando alle spalle Via Gallucci. Ci siamo seduti sul bordo del marciapiede. E gli ho raccontato della radio libera che era Antenna Uno. Avevo cominciato con "Highway Star" dei Deep Purple. Ho finito con "Moonage Daydream" di David Bowie. In mezzo: 13 anni.

04 luglio, 2007

CARNE DI CAVALLO


A fare il paio con gli spinaci, per tutta l'infanzia. Quando il dottore guardava sconsolato quelle analisi di sangue sbiadito, povero di ferro. E mi veniva in mente l'immagine di Popeye, con la pipa all'ingiù, tutto mogio e pallidino. E come diventava improvvisamente forte e baldanzoso con una scatoletta di spinaci. Io non ho mai fatto così: una distesa impressionante di fettine di carne di cavallo. Campi interi coltivati a spinaci. Migliaia di cucchiai di quello sciroppo orribile che sapeva di ruggine. Ma l'effetto Popeye non è mai arrivato, così dirompente e definitivo: i globuli rossi sono sempre rimasti a livello di guardia. In compenso, mi piace moltissimo la carne di cavallo. Gli spinaci meno.
Una scottata appena. Giusto per far cambiare di colore la superficie. Perché la carne acquistata al mercato di via Albinelli è così buona e tenera, che è quasi un peccato rovinarla con la cottura. E niente limone, che azzera il sapore. Solo un pizzichino di sale iodato.