Metti a bollire l'acqua per la pasta.
Nel frattempo, sciogli un po' di burro in una bella padella capiente e, appena fuso, metti cipolla tritata in vergognosa abbondanza: quando le cipolle si appassiscono ed indorano, aggiungi le zucchine, tagliate a tocchetti triangolari: questo è facile, più che tagliare a rondelle quelle maledette verdure. Tagli a metà per il lungo, poi ancora la metà a metà. Afferri la sezione con una manina e con l'altra tagli, già sopra alla padella. Appena le zucchine accennano ad essere cotte (significa: quando sono discretamente rammollite), versi i gamberetti ed innaffi con vino bianco (ci facevo caso l'altro giorno: ma come mai le mie ricette sono quasi tutte alcoliche? Sarà una coincidenza?? Bah..), sali e impepi come ti gusta, magari con l'apposito macinino che fa più fico! Quando anche i gamberetti accennano ad essere cotti, ci metti un altro po' di burro e mescoli il tutto. Versi la pasta nella padella (dopo averla scolata... c'è bisogno di specificare?), un po' al dente. E poi servi, nel terzo tempo del primo raduno di rugby femminile a Formigine.
Affaccio la faccia alla cambusa, sfoderando il mio smagliante 33 denti d'annata alla Signora Casolari, che mi risponde ringhiando dietro al suo grembiule: il Presidente si è "scordato" di dirle che, oltre alle squadre seniores, abbiamo anche il piacere di ospitare le under 15, per un totale di circa IL DOPPIO DEI POSTI A TAVOLA, per il terzo tempo.
Ricevuta la comunicazione, eclisso saggiamente il mio faccione dalla cambusa, perché credo che la Signora Casolari abbia la tentazione di tentare l'impatto del mio faccione (appunto) contro la padellona dei gamberi (ancora vuota).
Svolazzo dalle parti di Mauro, perché è sempre bello ricevere un abbraccio di 120 chili di prima mattina: anzi, lo ritengo quasi terapeutico.
Il pullmone della Benetton si è perso nella campagna di Magreta.
Il Dottore societario è stato appena buttato giù dal letto.
I tifosi seriamente motivati (padri, zii, cugini, morosi) arrivano alla spicciolata e pensano bene di attaccarsi alla rete dell'altro campo, quello a fianco, ovviamente un campo di calcio.. "Ma papà, la partita è da questa parte!!". "Sì, sì" (senza neanche staccare gli occhi dal pallone rotondo e rotolante), "quando fischia l'arbitro, poi, mi giro!".
L'arbitro.. quasi mi commuovo.
Un angelo.
Un angelo biondo.
Le labbra tumide ancora arcuate ad un naturale "oh!" di meraviglia sul mondo.
Con il rossore delle guance che non conoscono ancora i patimenti della lametta da barba.
"Quanti anni hai?"
"17".
E gli scompiglio i riccioli delicati, con una carezza di mani già infangate.
Sospiro: metà dei miei, di anni!
Il campo è tagliato dalle corse dei cani.
Il barboncino bianco cui le ragazze di Colorno hanno infilato (sicuramente contro la sua volontà) una maglietta rossa; il grande cucciolone pilone della nostra medianina (che volendo, probabilmente, avrebbe inghiottito il barboncino senza masticarlo); il cucciolotto dell'Alle, che non gli sembra neanche vero di lasciare la sua insulsa pallina-giocattolo di gomma per lanciarsi su un vero pallone da rugby!
La testa alzata dall'ultimo, ennesimo raggruppamento con le Fighters di Udine: tre fischi, e sorpresa, "Ma come? E' già finita?".
E un tramonto fiammeggiante di quelli che ti lasciano le parole a metà.