La Torta Barozzi sta a Modena come la Ghirlandina sta lì in mezzo a Piazza Grande.
Non è che ci si pensa sempre.. anzi! Sta lì. E tanto basta. Poi, un bel momento alzi gli occhi, e la guardi, orgogliosa come se l'avessi tirata su un po' tu.
Beh, adesso adesso la Ghirlandina non è che si veda tanto bene: c'è, ma è stata incartata da questa grande opera d'arte di Mimmo Paladino, che sembra un po' un gigantesco pacco regalo colorato.
La Ghirlandina, adesso, è come quelle grandi bottiglie di nocino a forma di Ghirlandina che ti regalano a Natale dentro le ceste, e ne hai a casa tre o quattro e non sai cosa fartene. La Ghirlandina con dei colori assurdi: dipende dal vetro. Ormai c'è dentro il nocino che ci fa le stalattiti di zucchero, ma via, non si può buttare via del nocino, anche se è compero.
Ecco: la Ghirlandina di Paladino sembra un po' una bottiglia di nocino compero. E' un po' finta, sembra lì perché l'abbiano ritagliata da un'altra città, da un'altra piazza. Ma è per una buona causa, e ce la teniamo anche incartata.
Anche la Torta Barozzi è incartata.
Quando la Torta Barozzi arriva incartata, nella sua stagnola originale della Pasticceria Gollini, beh... è sempre una bella emozione.
Perché la Torta Barozzi vera è un lusso che ci si concede molto raramente.
E non tutte le volte che si va a Vignola.
Spiego per i non modenesi.
La Torta Barozzi, originariamente, si chiamava "Torta Nera".
Poi il Sig. Gollini (pasticcere di Vignola) ha approfittato per appaiare il nome della sua torta a quello di un illustre concittadino, l'architetto Barozzi (che tante cose pregevoli ha fatto per la sua città, tra cui, udite udite, anche la scala che conduce ai tavoli paradisiaci della favolosa Locanda dei Servi), spiegando il battesimo tardivo con una motivazione un po' raffazzonata: così come Barozzi utilizzava le sue conoscenze architettoniche per elevare vere opere d'arte, anche la ricetta della torta era un'equilibrata alchimia di sapori. Va beh...
Questa ricetta, vera alchimia di sapori, rimane ancora segreta dopo più di un secolo, ormai.
Il pasticcere ingegnoso ha avuto il guizzo di brevettare la ricetta, e così nessuno può dire di conoscere la VERA ricetta della Torta Barozzi, a parte quelli che lavorano dentro la Pasticceria Gollini.
O meglio: TUTTI dicono che la vera ricetta della Torta Barozzi è quella che si cucina nella propria casa e nel proprio forno casalingo. Come se tutti si mettessero lì, e rifacessero, per dire, la Coca Cola in casa. Eppure tutti sono estremamente convinti che la propria Torta Barozzi sia identica a quella della Pasticceria Gollini.
Non date retta: la Torta Barozzi vera è solo una.
Dicono che sia fatta con fondi di caffè usati. Cenere. Schifezze assortite. Ma la realtà è solo che tutte le cuoche modenesi rosicano, e si taglierebbero un dito mignolo, pur di avere tra le mani la ricetta mitologica.
E allora c'è poco da fare, ad incaponirsi in queste miriadi di cloni, che altro non sono se non povere e semplici torte di cioccolato un po' più scurette delle altre: la Torta Barozzi conserva il suo meraviglioso segreto, tutte le volte che si solleva quella carta stagnola che prelude ad un piacere divino. E in questo mondo dove tutto è globalizzato, googlato, a disposizione (comprese le ricette, e lo dico remando contro il mio stesso blog), anche un piccolo mistero acquista un grande fascino.
4 commenti:
Mai assaggiata la torta (gravissima mancanza), mai fatto caso alla scala... un motivo in più per tornarci, alla Locanda/Taverna dei Servi... ;)
quando organizziamo che veniamo a trovarti e ci sfondiamo di torta barozzi per distruggere la nostra gastroignoranza?
mai stata a questa Locanda dei Servi :| , credo sia grave.
e nn ho neanche mai mangiato QUELLA torta barozzi, ma solo una qualsiasi torta barozzi col mascarpone...che se nn ti ammazza così nn ti ammazza +.
Torta Barozzi con mascarpone... sbav sbav sbav...
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