"Stai fermo così..."
Il nodo alla cravatta è fissato in maniera approssimativa. Non li so fare, e sbaglio sempre la lunghezza dei due lembi. E il momento più difficile è quando cerco di addomesticare il colletto inamidato e rigido su quel collo poderoso. Collo di pilone. Largo e solido. Stretto dai bottoni, come se fosse in gabbia. Passato il primo momento di rigidità, lo guardo molto soddisfatta. Non so perché i rugbysti abbiano questa naturale grazia innata, che li porti ad indossare così disinvoltamente il vestito elegante.
La mamma dello sposo scalpita già da ore, al piano di sopra. Si sentono quei piccoli tacchetti che vagano senza posa da un capo all'altro del pavimento, sentra trovare tregua. Molto più posato il padre dello sposo, serafico, sotto quel cappello a larghe tese che non abbandonerà mai, per tutta la giornata.
Un caffè, per calmare me e la mamma dello sposo. Che tremiamo, con le tazzine a mezz'aria. Ennio mi prende le chiavi della macchina, saggiamente. Non è una buona idea che mi metta a guidare, per andare da Gianca. Li troviamo in giardino, che cercano di tener buoni i cani. Sono bellissimi, e la Cri rotea il mazzetto di rose lanciando bianchi sorrisi da tutte le parti. Impeccabile, in pantalone stretto a sigaretta, color rosa antico, con quell'unico vezzo dei tacchi iperbolici, su cui slanciarsi verso l'infinito ed oltre. Perché stamattina si sposano..
Chi si sposa, di lunedì mattina?
Solo i fiorai. E le parrucchiere, appunto.
Davanti al municipio si avvicina un tizio curioso, che becca proprio lo sposo, e gli chiede: "Ma c'è un matrimonio, stamattina? E chi si sposa?". Il fratello di Gianca, con moglie fiammeggiante e prole al seguito, arriva in ritardo perché pensava che il matrimonio fosse il lunedì successivo.
E, per ultima, arriva la fascia tricolore.
Non respiro per tutta la durata della cerimonia. Un minuto.
Ci si mette di più a fare le foto che a sposarsi.
Ci rilassiamo solo al momento dell'aperitivo, allungati sulle sedie di vimini, nell'atmosfera da cabò generale per essere lì a sorseggiare spritz e mangiare olive, in abiti da festa, quando di solito saremmo a lavorare (anche piuttosto incazzati, da lunedì mattina).
Il pranzo, invece, è al pub. Altra sensazione di scambio di ruoli non indifferente. Dove adesso prendiamo posto, per mangiare tortelli verdi e risotto ai funghi, l'ultima volta ci ho visto Gianca suonare. Le foto dei grandi del rock ci guardano benigni le spalle, mentre cominciamo a vuotare le bottiglie di lambrusco. Il nonno novantenne si addormenta poggiando la fronte sul tavolo.
Dispongo le damigelle come per una partita di rugby a sette, per la ricezione del calcio d'inizio. Solo che viene lanciato il bouquet.
E infine arriva "lei".
Le torte, quando vanno in paradiso, diventano questa santa torta.. E ci vanno solo se sono molto buone.
Una torta celestiale. Un coro d'angeli. Una Saint Honoré.. Non avrò mai il coraggio neppure di tentare, una torta simile. Un abbraccio di granella di nocciole, a suggellare le nuvolette di panna, di cioccolato, i bignè di crema.
Domani, Gianca invierà le partecipazioni: "...annunciano con gioia il loro matrimonio, avvenuto ieri 22-09-2008 alle ore 10.45 presso il Municipio del comune di Scandiano (RE) alla presenza di familiari e testimoni".
Noi li lasciamo a casa loro, scaricati con la Pallina lavata per la prima volta, proprio in onore del matrimonio del mio migliore amico, del mio fratello, brilli, per la loro prima siesta di nozze.
Serve poi tanto per sposarsi?
No. In fin dei conti.. Un tizio con una fascia tricolore chiede: "Oh, ti va bene di stare con lui/lei?".
"Sì (se no mica venivamo qui, no?! Ti pare?.. ma questo solo pensato)".
"Va beh, allora va bene. Siete sposati. E adesso, baciatevi".
FINE
Fine? Col cavolo. Gianca si è girato verso di me, sulle scale, prima di arrivare dal tizio con la fascia tricolore. Mi sorride: "Facciamo anche questa?". Sorrido a mia volta.. Sì, se no mica venivo qui vestita come una torta Saint Honoré di lunedì mattina, ti pare? Ora comincia di nuovo tutto quanto. Hai ragione, a sposarti di lunedì mattina. E' come se fosse un lunedì mattina nella tua vita: una fase iniziale, appena partita.
Per la cronaca. Il mio pilone ha stoicamente tenuto la cravatta per tutta la giornata. Credo che sia partito solo il primo bottone del colletto (per principio di asfissia), ma solo dopo l'inizio del pranzo. Ci vuole un giusto e meritato riconoscimento.
11 commenti:
la saint honorè..........che buonabuonissimaaaaa!!!
e che meraviglia sposarsi di lunedì, e far cabò al lavoro!
non dispiacerebbe neanche a me l'idea di mandare le particapzioni a giochi fatti, mah...chissà..
baci.
noi rugbisti disfiamo sempre solo il primo bottone della camicia, e sempre solo a pranzo iniziato!
Uhm... devo chiedere a Ennio dove prende le camicie...
ormai se le prendo giuste di manica/torace mancano buoni tre centimetri di collo, se le prendo giuste di collo hanno le maniche tipo camicia di forza...
misteri della piloneria...
ops..ovviamente era "partecipazioni" e non la strana parola che ho scritto prima.......
Io non abbottono mai il primo ... da sempre ... (ahimè io la porto semprissimo :(). Il segreto è pozionare il nodo un pò largo e un pò ciccio (a doppia giravolta dx sx dx sx giù) in modo tale che copra i cm scoperti ... e abbastanza sciolto per eventuali riposizionamenti (per evitare la cravatta a cascata quanto stai seduto con l'adipe al suo max splendore).
Però non sono un pilone e le cravatte mi finiscono spesso all'ombelico (che è ancora peggio). Così ecco.
@ Chiara: a giochi fatti? Non t'azzardare anche tu..
@ Billie: (modalità maestrina dalla penna rossa) passi il latino, ma se mi caschi sul presente indicativo, ti disfaccio! ;)
@ Orso: dovevi vedere la coscia.. :P (dai, che mi sale l'ormone)
@ Muggs: ci avrei messo la mano sul fuoco, che lo zio sapeva come fare dei nodi di cravatta impeccabili.. :D
http://img127.imageshack.us/my.php?image=ennioconcravattaar8.jpg
ha messo la cravatta alla coscia?
non si può dire anche disfiamo?
Billie Boy.. D'ora in poi ti chiamerò Crusco! ;)
Allora: è un altro problema del pilone.
Collo stretto/manica giusta o collo giusto/manica lunga. Eppoi c'è vita giusta/gamba stretta o vita larga/gamba giusta.
Ennio, come si vede dalla foto, ha optato per la vita giusta. Ma la coscia tirava un po'... mmmmh.
io veramente avevo proposto un matrimonio a las vegas, con notizia a parenti e amici solo al rientro.
ma il moroso vorrebbe invitare il mondo intero x non offendere nessuno.
(tutto ciò ovviamente in un futuro non ancora definito)
Hello. And Bye.
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