Ne arriva un cestino di plastica striminzito, a fine pasto!
Suggellato da un elegante fascetta di cartoncino che recita: "AGIA: Associazione Giovani Imprenditori Agricoli".
Ci guardiamo perplessi: a parte il fatto che associare l'idea di "agio" al nobile ma faticoso mestiere del contadino, suona un po' comico. Poi il Politically Correct che stride sempre a sproposito: imprenditore agricolo, per dire contadino. E giovane: che significa? Sotto i venti? Sotto i trenta? Sotto i quaranta?
Addentiamo la prugna. Oh, almeno questa è buona.
La scenografia è quella della Festa di Bosco Albergati.
E, come ogni Festa che si rispetti, è dovuta una visita all'angolo natura: quello dove i bambini trascinano i genitori riluttanti per vedere la loro prima gallina/mucca dal vivo. Sono le dieci di sera, e le mucche se ne stanno già lì con le saracinesce degli occhi abbassate, mentre i cuccioli d'uomo, lì intorno, strillano come degli invasati (recupero nella mia testa un'immgaine triste di un marchingegno ideato da mentalità sicuramente nipponica: un contenitore del latte fatto a forma di mucca di pelouche, per far capire ai bimbi da dove proviene il latte che bevono). I cuccioli della maialina nera, invece, poppano come degli invasati: sono lì, in una decina, ingordi, che sconquassano 'sta povera bestia con la forza che viene dalla fame. La povera maialina nera è l'immagine del sacrificio materno! E le galline, appunto, che contrariamente ai detti popolari sono ancora sveglie e ruspantissime.
E infine l'asino: il cartello recita "Mordicchia un po' le mani ed i vestiti". Ed infatti protende le labbra verso il mio bellissimo e tintinnante bracciale rosso. Col cavolo, bello mio.. Vai poi a mordicchiare qualcun altro!..
I ragazzi, nello spazio della villa, invece di accodarsi a questa smania di natura innaturale a tutti i costi, servono una bella lezione a tutti quanti, e accolgono i visitatori con la Sky Line di una serie di ciminiere fumanti ed il cartello di benvenuto: "ZONA INDUSTRIALE BOSCO ALBERGATI".
Chapeau..
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