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Spezzano, Modena, Italy
Inguaribilmente energetica, e contagiosa.

20 agosto, 2007

WURSTEL

 Piccola salsiccia. Almeno, questo è quello che recita il vocabolario.
Siamo a zonzo, in moto, un po' in Germania e un po' in Austria.
Molta acqua, dal cielo, nei torrenti rigonfi, nel verde sfavillante di queste piante che non conoscono siccità. Ma acqua in tavola molto poca.
Come si fa a dire ad un'emiliana che quel bego nel piatto è una piccola salsiccia? La carne (non necessariamente di maiale, e già qui mi si storce il nasino, ma anche pollo, tacchino), per lo più scarti ed interiora, viene sminuzzata in pezzettini indistinguibili, insieme a grasso, spezie, acqua e... chissà! Li chiamano addittivi. Tutto finisce in un budello liscio liscio. A volte insieme ad altre bontà: più volte ho affrontato i temibilissimi Berner Würstel, dentro i quali si inglobano alla ciccia dei tocchetti di formaggio, e il tutto è avvolto da una fetta di speck.
La mattina occhieggiano dai vassoi salumi non meglio identificati. La lingua si stufa presto di tutto questo piccante pepato. La pancia lievita, complice anche il fiume di birra che occorre bere per entrare completamente nello spirito dei luoghi.
E i dolci, spugnosi, invitanti, immensi, glassati come la neve che copre le sommità di queste montagne poco gentili. Picchi e asperità, come nella lingua dalle lunghe parole, dalle dieresi e dalle "acca" catarrose.
Ultimo giorno, ricordino dai monti: è un piccolo grande gesto di ribellione del mio corpo, nella pieghetta tra il naso e la guancia. Ho una piccola cima sul viso, un piccolo monticello che mi segnala: attenzione, qui dentro stiamo facendo fatica a smaltire tutto quanto! Datti una regolata..

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