Arriviamo al campo intorno alle 8. Niente scarpe coi tacchetti: stasera si va a correre al parco. Facciamo girare un bel po' di teste, sarà perché è un bel gruppo di belle figliole, sarà perché facciamo un casino indiavolato.
E' bella questa idea, di uscire dal nostro rettangolo d'erba. Ci sono gli alberi secolari. Ci sono le anatre nello stagno. La Trenti manda un bacio al gelataio: "Non si sa mai.. per i nostri gelati futuri!". Ritorniamo al campo che Papà Casolari è tutto rubizzo in faccia per il caldo dei fornelli: gramigna alla salsiccia. Tutte le volte che, durante il gioco, passiamo davanti a quella parte di campo, arrivano delle potentissime zaffate di ragù che rammoliscono le ginocchia all'istante. Ma teniamo botta, e alla fine ci mettiamo lì, ad allineare bottiglie su bottiglie che si svuotano.
La pasta è molto più buona, a mangiarla su quelle panche rigide, dopo una bella faticaccia!
E per le Volpine, hip hip hurrà!