A fare il paio con gli spinaci, per tutta l'infanzia. Quando il dottore guardava sconsolato quelle analisi di sangue sbiadito, povero di ferro. E mi veniva in mente l'immagine di Popeye, con la pipa all'ingiù, tutto mogio e pallidino. E come diventava improvvisamente forte e baldanzoso con una scatoletta di spinaci. Io non ho mai fatto così: una distesa impressionante di fettine di carne di cavallo. Campi interi coltivati a spinaci. Migliaia di cucchiai di quello sciroppo orribile che sapeva di ruggine. Ma l'effetto Popeye non è mai arrivato, così dirompente e definitivo: i globuli rossi sono sempre rimasti a livello di guardia. In compenso, mi piace moltissimo la carne di cavallo. Gli spinaci meno.
Una scottata appena. Giusto per far cambiare di colore la superficie. Perché la carne acquistata al mercato di via Albinelli è così buona e tenera, che è quasi un peccato rovinarla con la cottura. E niente limone, che azzera il sapore. Solo un pizzichino di sale iodato.
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