E' raro trovare delle buone forchette tra gli indie rockers.
Spesso sono così, curvi, magri e tormentati.
Alla mia destra, il mio migliore amico indie-rocker: Giancarlo Frigieri, che passa la cena a infilare coltelli dentro le birre medie.
Chiosa, arrotolando le erre con fare cattedratico: "Prendi due birre: una la spini velocemente, tenedo il bicchiere inclinato, con un sospetto di schiuma in cima. E l'altra la spini come si deve, in sette minuti, col cappello di schiuma e tutto il resto. Il cretino ti dirà: - Ma guarda quanta schiuma! Io voglio bere la birra, non voglio bere la schiuma!! - Tu gli dai la birra, fai un brindisi e gli pianti un coltello dentro il bicchiere, con un colpo secco.. La birra traboccherà dal bicchiere, in un mare di schiuma. E tu gli puoi dire, al cretino: - Ecco, te che non volevi bere la schiuma! Questa è la schiuma che avresti bevuto! -".
Alla destra di Giancarlo Frigieri c'è il Gigante, e parlano fitti fitti, come due compagni di banco alle elementari.
Alla destra del Gigante ci sono un terzo di Le Man Avec Les Lunettes, bresciani. Il cantante prende una pizza tonno e cipolla, roba da fondere il microfono alla prima strofa della prima canzone.
Alla destra di un terzo di Le Man Avec Les Lunettes ci sono gli Artemoltobuffa, venexiani; lui Alberto Muffato (toh, un anagramma) arrossisce quando gli riferisco i complimenti per una sua canzone, "Un lento di due o tre accordi, del genere che subito ti ricordi", l'altro più paffuto e cordiale, ma si schermisce di continuo: "No, no, lui è quello che sa parlare..". E si prendono un sacco in giro, perché Alberto ha rotto lo sportello della macchina, lasciandolo aperto e uscendo da un parcheggio in retromarcia.
Alla destra di Artemoltobuffa c'è Dente.
Usa i capelli per nascondersi dagli interlocutori. Tira fuori i coriandoli dalla chitarra e me li lancia dietro, a tradimento. Si mette in posa da modello quando gli fanno le fotografie. E' talmente sottile che un abbraccio lo farebbe sbriciolare tra le mani.
"Ma che begli occhi che hai. Chissà come mi vedi bene!..".
Non mangia molto. Ma beve, nervosamente.
Alla destra di Dente ci sono gli altri due terzi di Le Man Avec Les Lunettes, tra cui le due ragazze. Lei è portoghese, ricciola, bellissima, e suona la viola. Prende un'insalata di carote, e non le portano l'aceto balsamico. Mi viene da fare ammenda. Mi alzo. Le cerco l'aceto balsamico, quasi a fare gli onori di casa.
Rimedio un aceto tristo, di quello liquido liquido, che non si aggrappa alle pareti della bottiglia di vetro. Meglio di niente, tuttavia.
Alla destra di Les Man Avec Les Lunettes ci sono io, con i miei tortellini in brodo.
Brodo di dado, con alcuni scampoli di pomodoro (!!!) che galleggiano perplessi.
Non li finisco neanche.
Mi godo la tavolata più strana dell'anno, fino ad ora.
6 commenti:
dici che sabato bissiamo in stranezza? o magari li superiamo anche? :D
son preoccupato per sabato.. :-D
ping..
La tavolata di sabato sarà La Tavolata.
Così come La Partita è stata Barbarians vs All Blacks del 1973.
Ho riunito intorno allo stesso desco le forchette pù formidabili di Lombardia, Toscana ed Emilia Romagna.
Sarà ricordata negli annali.
Nulla di più lontano da una tavolata di esigui indie-rockers: siamo proprio agli antipodi della gastronomia!
Masticatori te salutant!
io ho già la forchetta in borsa...e mi raccomando, al dolce ci penso io!!
io invece rosico un po'... comunque bottiglie e gubane sono già in macchina... ;)
io non sarò a La Tavolata. apparecchiate anche per me così ogni tanto mi penserete?
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