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Inguaribilmente energetica, e contagiosa.

08 febbraio, 2007

LA COTOLETTA



La cotoletta è un gesto d'amore.
Me la fa la Ninni, quando sono a pezzi. Se sto bene, va di minestrone (con le croste di Grana fatte ammorbidire dentro, e me la vedo mentre col mestolo va a cercare, in modo da farmela sempre arrivare "casualmente" nel mio piatto). Ma se il colorito delle guance tende al verdino, l'unico rimedio è la cotoletta. Lei comincia alla mattina presto: batte la carne ben bene, e la ammolla nell'uovo tutto il giorno, mentre lei è al lavoro, in modo che l'uovo entri in tutte le fibre della carne. Eppoi non so come sia, ma la sua panatura è la porta del paradiso: crocca tantissimo. E' una corazza a carne tenera. Non ha un grumino, una sbavatura. E' perfetta.
Anche ieri sera sono andata di cotoletta. Abbiamo varcato la soglia della Queen Brasserie io e Fabbri insieme: a momenti, a vederci di nuovo insieme, a Franco e la Lella gli veniva una sincope. Poi tutto regolare, ci hanno sfamato come duemila altre sere. Io ho preso la cotoletta, e ho pensato che con Fabrizio non l'avevo mai presa. Un volto così familiare, eppure non ritrovo più quel profilo come una volta.. Nove mesi di distanza, non mi sembra neanche vero. Ho pianto solo una volta, quasi verso la fine. Stavolta sono stata quasi brava..

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