Sabato notte io ero a casa da sola (l'Omone ha pensato bene di andare a Londra a vedere la finale di Heineken Cup).
Alle 4 mi son svegliata con la sensazione che ci fosse qualcosa di strano..
I cani mi guardavano. Io guardavo la casa.
Mentre tremava tutto, ho pensato, lucidamente: "Bada te, mi tocca morire mentre lui è lontano..."; poi, passata la scossa, questo pensiero mi ha fatto ridere..
Ho aspettato sui gradini di casa, per un po'.
Poi non succedeva niente, e sono tornata dentro. Sul divano, che è proprio attaccato alla porta d'ingresso.
Alle 7, sono cominciati ad arrivare i messaggi...
"Tutto bene? Tu stai bene? E il bambino?".
Io, ancora intontita dalla levataccia brusca della notte, non capivo.
Poi ho acceso la televisione, verso le otto, e ho visto...
Sono andata giù verso la pianura, con la macchina, dai miei.
Brutta sensazione: non sentirsi a casa, neppure a casa.
2 commenti:
L'importante è che tu e la tua creaturina stiate bene. Ci sente a casa quando si è in famiglia. Tra l'altro un terzo della tua te la porti appresso :) Un abbraccione Clarissa
ciao, sono un'aquila del 6 aprile 2009, questa data è per noi uno spartiacque tra il prima e il dopo... ho letto il tuo racconto e ho rivissuto il mio... attimo per attimo, comprendo perfettamente... non sentirsi a casa nella propria casa... da allora noi vaghiamo senza più un preciso orizzonte, stiamo ancora cercando di capire dove vogliamo vivere... io, mio marito, mio figlio, un cane, due gatti... la diaspora degli aquilani. Un bacio e una preghiera che finisca in fretta...
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