Mai messo piede in una palestra.
Ma ora ho ceduto, a questa richiesta imperante di fisico e prestazioni e trallallà.
Per la verità facciamo un po' ridere, io e Gabriele: Gabry che l'ultima volta che ha sudato è stato per una salsiccia troppo piccante, e io che mi guardo incredula i miei scarpini lindi.
Ma come?! Niente fango?..
E cos'è questa atmosfera calda e ventilata, con ioni nella misura perfetta per l'attività fisica?
Il nostro "Personal Trainer" si chiama Andrea, ed è un bel pezzo di emiliano con la faccia che ride e le braccia non perfettamente aderenti ai fianchi, causa ipertrofia muscolare. In una parola, un tipo Diobòun-soungròs. Però simpatico.
Ci piazza su due tappetini e dice: adesso correte!
E fin qui nulla di nuovo: se non fosse che devo pagare fior di eurini per venire in questo ambiente asettico e fare la stessa cosa che posso fare gratis al Parco Amendola tutte le domeniche mattina. Solo che qui si ascolta la musica carica dei biciclettari spinnanti (unz unz unz... condito con urla a volume generoso dell'istruttrice/motivatrice) e, invece, al Parco Amendola, la musica è mia e me la gestisco io..
E via che si va: temo in ogni istante di perdere equilibrio e fare la fine delle mozzarelle sul nastro trasportatore della cassa del Conad, ma è solo un'impressione temporanea. E comincio a pigiare i bottoni della cabina del pilota, per divertirmi: velocità, pendenza, BPM, calorie bruciate... Alla fine mi giro, e Gabry ha già assunto un interessante colorito amaranto.
Andrea arriva premuroso, chiedendoci come va: andiamo, Andrea, so che puoi fare di meglio. Prova a rifilarmi il foglio plastificato con il programma femminile dimagrante. E lo fulmino con un'occhiata da taglio. Allora che mi guarda come per dire "Va beh, te la sei cercata tu!", e mi allunga il programma maschile di potenziamento. Io mi ritrovo in una sala piena di bambolotti Big Jim a grandezza naturale, che accompagnano le elevazioni, allungamenti, circonduzioni, con dei potenti sbuffi da locomotiva a vapore.
Vengo masticata da queste macchine di ferro, grandi come i Transformers, ed ognuna di esse ha il compito di solleticare un muscoletto piccolo piccolo, che si trova in una zona che magari io ritenevo neanche tanto rilevante. Boh..
Gabry arriva giù tutto contento, lucido ed elettrico: "Hai provato la macchina che fa galleggiare?".
Ecchessaràmai, dico io. Cosa hanno anche, qui dentro? Dei simulatori a gravità zero, come nei centri di preparazione fisica degli astronauti. Il buon Gabry intendeva "lo step", che ti dà la sensazione di galleggiare, perché se non ci dai dentro con le gambe finisci miseramente a terra e fai il doppio della fatica per far ripartire il baracchino. Lo guardo con tenerezza: ma no, Gabry, lo step è nel programma dimagrante. Comunque, vai tranquillo: continua pure a galleggiare, che vengono fuori due chiappe da sogno, cesellate con lo scalpello.
Verso la fine del giro di giostra vedo questo angolino in disparte: "Abbonamento a 20 frullati". Ci sono dei cartoni di latte e dei bidoncini come quelli del Vinavil, però grandi come quelli che tenevano a scuola, non come quelli che compravamo noi nelle cartolerie. Scritte strane ed incomprensibili, che alla fine rassicurano con un familiare dichiarato sapore di fragola.
Guardo sconsolata il Gigante, che nel frattempo mi è venuto a prendere: senti, ma se ci andassimo a fare una bella tagliata grana e rucola, con la fiorentina, da Seba?
Si può fare..
1 commento:
ehehe..ma in che palestra vai??!!??
vabbè che dove vado io mi sa che stan x fallire...
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