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Spezzano, Modena, Italy
Inguaribilmente energetica, e contagiosa.

27 giugno, 2007

VALERIANA

 
Parlo con te, oggi.
Perché si fa così fatica a trovare della buona verdura, nel posto che ti sei scelto da vivere per quest'estate. Il posto che ti sei scelto per vivere.. non so se ho usato la parola giusta: perché mi dici che non sei di casa in nessun posto.
Non ho mai capito questo tuo spirito un po' zingaro.
Il fatto di non fermarsi mai.
C'è chi lo ritiene un pregio: serve per conservare l'animo giovane.
Ma io credo che ci si possa fermare, quando uno è felice.
Se uno non si ferma, vuol dire che è insoddisfatto.
Da dove arriva questa insoddisfazione? Perché devi sempre andare così lontano?
La valeriana ha naturali proprietà calmanti. L'unico difetto è che dura poco, anche in frigo. E' inesorabile, ma dopo due giorni la foglia avvizzisce miseramente e acquista un sapore amarognolo.
Mentre invece è buonissima, quando è fresca.

25 giugno, 2007

LA CENA CHE NON SO

E' successo in maniera del tutto inaspettata.
Un pretesto. Il mio compleanno.
Mio padre che mi intercetta, in uno dei 5 minuti in cui ci vediamo di un giorno qualsiasi:
Papy "Ehm ehm.. fra due giorni la mia bimba compie gli anni!"
Lara "Eh, già.."
Papy "Si potrebbe andare fuori a mangiare!"
Lara "Va bene.."
Papy "..."
Lara "..."
Papy "Con Enrico."
Mi giro mozzando il respiro a metà.
Mio padre.
Dopo un anno.
Mio padre incontra il Gigante.
Mia madre.
Allo stesso tavolo.
Mi vedo: rumore di posate, tossicchiare nervoso. Le sopracciglia di mio padre ancora più aggrottate del solito. Due campioni che si fronteggiano, sul campo di battaglia di un ristorante.
Non so cosa mangerò, stasera.
Credo che non riuscirò a sentire neanche un sapore.

18 giugno, 2007

VELLUTATA DI ZUCCA








Cosa c'è di buono in una mandibola spezzata.


Ali Williams, seconda linea degli All Blacks, si è rotto la mandibola in un tremendo scontro contro la spalla di Sebastien Chabal.
E' stato operato e gli hanno bloccato i denti, per cui può alimentarsi solo con cibi liquidi, che beve con una cannuccia: gli All Blacks in persona hanno bandito un concorso per la zuppa migliore.

Esiste un videoappello su YouTube e un indirizzo di mail al quale mandare le ricette.
"After breaking his jaw in the second Iveco Series Test against the French, Ali has been left sucking his meals through a straw.
Check out his video appeal (on allblacks.com and YouTube) for soup recipes and be in to win a signed All Blacks rugby ball. Send your recipe to

Thanks and good luck!"

Io propongo una ricetta onesta: è troppo delicata per dare soddisfazione, ma almeno è facile da preparare.. Ci vogliono, in egual misura, zucca, patate e carote. Più una mezza cipolla. Pulire le verdure e tagliarle a tocchetti (i primi belli regolari, gli altri, dopo che mi sono spaccata i m**oni, meno regolari). Metterle a cuocere in acqua e sale (o un dado), aggiungendo anche un po' di salsa di pomodoro. Quando le verdure sono belle lessate, frullare il composto sino a renderlo cremoso ed omogeneo. Unire l'olio crudo e cospargere di abbondante parmigiano. Al posto del parmigiano, per quando Ali potrà tornare a masticare, io ci metteri un po' di noci sminuzzate (ma qui non so se gli passano dalla cannuccia).

Con augurio di pronta guarigione.

15 giugno, 2007

ARROSTICINI


Nella cucina tradizionale abruzzese è assai frequente trovare utilizzata la carne di agnello o di pecora. Una ricetta particolare usata per cucinare questo tipo di carni sono gli arrosticini (o "'rrustelle", o "arrustelle"): carne ovina tagliata a tocchetti ed infilata in spiedini, la cui cottura avviene su di un bracere dalla caratteristica forma allungata definito "canala" per la sua somiglianza ad un canale di gronda.
Se guardi negli occhi un abruzzese parlare degli arrosticini, vedi trasparire qualcosa di più di un semplice piatto della cucina povera. Sono stata presa da un gruppo di Briganti che mi hanno snodato la mia rigidezza nordica. Con una lingua del tutto incomprensibile, fatta della metà delle lettere che compongono le parole. Ma con gesti schietti e generosi. Sempre un boccale di birra proteso ad offrirti da bere. Un canto che parte e contagia:
Ammo pusato chitarre e tamburo
pecchè 'sta musica s'adda cagnà.
Simmo briganti e facimm' paura,
e cu 'a scupetta vulimmo cantà.
E mo cantammo 'sta nova canzone,
tutta la gente se l'adda 'mpara.
Nun ce ne fotte d'o re Burbone
ma 'a terra 'a nostra e nun s'adda tucca.
Tutte e paise d'a Basilicata
se so scetati e vonno luttà,
pure 'a Calabria mo s'è arrevotata;
e stu nemico 'o facimmo tremmà.
Chi a visto o lupo e s'è miso paura,
nun sape buono qual'è verità.
O vero lupo ca magna 'e creature,
e 'o piemontese c'avimma caccià.
Femmene belle ca date lu core,
si lu brigante vulite salvà;
nun 'o cercate scurdateve 'o nome;
cai ce fà guerra nun tene pietà.
Omo se nasce, brigante se more,
ma fino all'ultimo avimma sparà.
E se murimmo menate nu fiore
e na bestemmia pe' 'sta libertà.
Il mare negli occhi, il sole davanti e la ruvidezza di una terra aspra, che nel passato è stata difesa con la vita di molti.

13 giugno, 2007

INSALATA DI FARRO

 
Affettare fine una mezza cipolla. Metà della metà va messa a bollire insieme all'acqua che servirà per lessare il farro. L'altra metà va immersa in acqua, per far perdere il "pizzicore". Olive nere. Pomodorini ciliegini. Basilico fresco. Una fetta di pecorino stagionato. Affettare tutto a dadini, più o meno della stessa grandezza (no, il basilico no: le foglie lì vanno spezzate a metà, a mano, così rimane anche un buon odore sulle dita). Raffreddare il farro dopo che sarà ultimata la cottura. Unire i dadini, le foglie di basilico, e olio d'oliva. Una spolverata di pepe e un po' d'origano. Voilà. Preferibilmente in quantità industriali, che il farro tiene poco..
Correre sotto la pioggia deve dare la stessa sensazione che prova il farro quando viene raffreddato. La goccia arriva sulla pelle calda, ed evapora di nuovo in aria, portandosi dietro la tensione e il dolore.
La mia migliore amica si è innamorata, e guardo con stupore il miracolo di quegli occhi conosciuti che mi rivelano una luce nuova.
Il mio migliore amico, invece, si è chiuso in un guscio che dura da due giorni: fuori tutti. E ne riparliamo venerdì.
Il telefono continua a squillare impazzito. Mi sento come una stazione ferroviaria di una grande città: le storie passano attraverso di me, ma nessuna si ferma realmente per tanto tempo.